“Dae e Progetti di Cardioprotezione complessi: applicazione del principio di equidistanza dopo la pubblicazione in G.U della legge Mulè”
La pubblicazione della LEGGE 4 agosto 2021, n. 116 sulle “Disposizioni in materia di utilizzo dei defibrillatori semiautomatici e automatici”(21G00126 – GU Serie Generale n.193 del 13-08-2021 – con entrata in vigore del provvedimento il giorno 28/08/2021), prende il nome dal primo firmatario l’On. Giorgio Mulè, ed ha portato in Italia una rivoluzione straordinaria che tutti attendevano da anni.
Il percorso è iniziato ben 20 anni prima nel 2001 con la “legge Monteleone” (LEGGE 3 aprile 2001, n. 120 Utilizzo dei defibrillatori semiautomatici in ambiente extraospedaliero, (GU Serie Generale n.88 del 14-04-2001 con entrata in vigore della legge: 29-4-2001),
che ha aperto la strada all’utilizzo del defibrillatore semiautomatico abilitando al suo utilizzo il personale non sanitario; questo permetterà dopo questo momento storico, a chiunque di poter salvare molte vite, come negli altri paesi Europei e negli USA.
I PRECURSORI
Negli Stati Uniti già negli anni ’70 era partita questa rivoluzione, ed i risultati non sono tardati a fasi notare (Leggi QUI articolo di approfondimento su Leonard COBB e Seattle- Medic-ONE).

Il Prof. Leonard Cobb – Cardiologo Statunitense
La legge Mulè ha finalmente iniziato a fissare alcuni punti importantissimi, ma due sono rivoluzionari: l’uso del DAE deve essere assicurato prima dell’inizio dei danni irreversibili (usare il Dae entro 4-6 minuti) entro il 2024 tutti gli ambienti della “Pubblica Amministrazione” dovranno ottemperare alla norma e posizionare DAE, certificare tramite il “corso BLSD certificato 118” i dipendenti, in numero tale da garantire l’intervento in pochi minuti. Poi dal 2025 anche i privati dovranno mettersi in regola.
MA CHI DECIDE QUANTI DAE DEVONO ESSERE POSIZIONATI E DOVE?
Negli stati dove questa ”cardioprotezione sociale” è iniziata da molti anni, sono stati fatti studi scientifici e pubblicazioni che oggi sono un riferimento certo. In particolare esiste una pubblicazione internazionale scientifica che ha scritto la storia e fornisce dati mai registrati prima:

DOVE POSIZIONARE I DAE ?
mi riferisco agli studi del Dott. Rudolph W. Koster, già direttore Amsterdam Resuscitation Studies (ARREST) del Dipartimento di Cardiologia, Università di Amsterdam.
Koster ha avviato la ricerca sulla rianimazione nel 1995, ed ha creato il per primo il registro degli arresti cardiaci extraospedalieri nei Paesi Bassi (ARREST, Amsterdam Resuscitation STudies) fino al 2005.
Incorporato in questo registro erano stati inseriti anche diversi studi clinici controllati randomizzati (randomized controlled trial, RCT); sono studi sperimentali che permettono di valutare l’efficacia di uno specifico trattamento in una determinata popolazione. Il fulcro del lavoro è incentrato sulla partecipazione dei soccorritori laici con abilitazione all’uso del DAE in casi di arresto cardiaco residenziale, e lo studio dell’ulteriore miglioramento dell’analisi del ritmo dopo l’intervento e del ROSC.
STUDI RANDOMIZZATI DI 18 ANNI.
Questi risultati sono stati pubblicati anche sulla rivista scientifica internazionale «Resuscitation Journal» e riguardavano l’evoluzione del progetto dal 1996 al 2014.

Modello prof. Koster
Scarica da questo LINK la presentazione del progetto gentilmente messo a disposizione dalla Società EMD112.
I NUMERI
L’obiettivo è stato fin dall’inizio lavorare sulla riduzione del tempo di somministrazione del primo shock, legata all’aumento della sopravvivenza.
Si parla di un progetto creato su 2 macro-aree territoriali, che hanno riguardato 1,27 milioni di abitanti, con 190 dae posizionati e con 22.000 soccorritori formati con il BLSD. I risultati hanno dimostrato che i DAE, uniti ad un team di soccorso efficace, sono la chiave per aumentare la percentuale di defibrillazione precoce e salvare più vite umane.
Avere un sistema che allerta un “First Responder Team” di salvamento, munito di DAE che si trova nelle vicinanze dell’ACI (arresto cardiaco improvviso) ha confermato la riduzione del tempo di somministrazione della defibrillazione migliorando anche il ROSC.
LA DENSITA’ DEI DAE POSIZIONATI
E’ emerso quindi che la densità ottimale di DAE presenti dovrebbe essere di 2 DAE/Km² nelle aree abitate, e che la densità del personale laico formato dovrebbe essere maggiore di 10/Km².

DAE DENSITY
Ovviamente questi parametri sono ragionati sul fatto che in Olanda esistono anche molti DAE posizionati nei condomini, oltre a questi, e quindi in ITALIA i numeri dovranno – fino a che non avremo il Dae di condominio – essere posizionati con numeri rapportati ed adeguati per contrastare la carenza degli AED condominiali.
IMPORTANZA DELLA PROGETTAZIONE
L’esperienza Olandese ci ha insegnato che esiste un rapporto scientifico tra mq, densità della popolazione, persone formate e disponibilità dei defibrillatori (DAE) se parliamo di un territorio; se invece si progetta la cardioprotezione di una azienda, un luogo di lavoro, si dovrà tenere conto nel posizionamento DAE e del numero di persone formate, nonchè dei tempi reali di intervento. Per tempo di Intervento si intende il conteggio preciso dei minuti che sono richiesti per erogare una scarica con DAE posizionato, con personale operativo (con brevetto attivo ed in corso di validità) che si alterna nel massaggio cardiaco in attesa del 118.
LA RIFLESSIONE SULLO STATO DELL’ARTE
Questo algoritmo permette di fare una riflessione profonda: in Italia maggior parte delle aziende o dei luoghi pubblici ancora non hanno un progetto adeguato alla norma vigente
(ovvero assicurare l’uso del DAE con personale formato PRIMA dei danni IRREVERSIBILI ovvero averlo a disposizione in 2-4 minuti per poterlo posizionare ed usare correttamente entro i 6-7 minuti in qualunque periodo dell’anno), ma soprattutto in linea con quello che potremmo definire un soccorso che protegge realmente il valore della vita, e che evita i danni irreversibili.
Questo però tenendo conto anche del caso in cui la vittima ritorni a respirare autonomamente… ma il soccorso in ritardo può produrre danni al cervello e disabilità permanente della persona, coinvolgimento della famiglia e del sistema sanitario nazionale, nonché impattare anche economicamente sulla società.
CASI EMBLEMATICI IN ITALIA: LA NOSTRA ESPERIENZA PROGETTUALE CON IL “MINISTERO DELLA SALUTE” E CON ALTA VELOCITA’ “NTV-ITALOTRENO”
Come centro di formazione BLS(d) American Heart Asssociation accreditato al 118 nazionale, abbiamo portato a termine due “case history” che potremmo definire tra i più progetti all’avanguardia che in questo momento esistono in Italia: la cardioprotezione del “Ministero della Salute” e di tutti i treni ad alta velocità e delle strutture dove sono presenti i dipendenti di “NTV- Italotreno”.
Per quanto riguarda il progetto che abbiamo immaginato progettato e realizzato con medici cardiologi e ingegneri biomedici, nelle due sedi del “Ministero della Salute” (lungotevere Ripa e via Ribotta a Roma), dopo un’attenta analisi sono stati posizionati tre defibrillatori per piano nella sede di Via Ribotta (visti i corridoi immensi e circolari), proprio per mantenere il rapporto di risposta del “first team risponder” in linea con i tempi richiesti dalla normativa, 365 giorni all’anno (Natale e Ferragosto inclusi).
Questo è accaduto nonostante il progetto lo abbiamo realizzato tempo prima della pubblicazione in Gazzetta Ufficiale della LEGGE 4 agosto 2021, n. 116, proprio tenendo conto delle esperienze e dei progetti internazionali che avevamo studiato e dimostrato dal punto di vista scientifico, le modalità di progettazione, ancora prima che l’onorevole Mulè portasse a compimento il rivoluzionario percorso legislativo.
Stessa cosa è stato fatto per il progetto di cardioprotezione dei treni ad Alta Velocità con NTV- Italotreno, dove tutti i treni sono stati dotati di ben due defibrillatori (posizionati presso la carrozza 3 e alla carrozza 7 dopo attento studio sui tempi di reazione all’arresto cardiaco improvviso) e tutto il personale viaggiante è stato formato/certificato BLSD American Heart Association accreditato 118 regionale, compresi i capotreno e i macchinisti, con risultati straordinari.
Potremmo definire questi due progetti avveniristici che in maniera antesignana hanno immaginato un progetto di qualità a tutela del valore della vita e che ancora oggi rappresentano nel panorama italiano qualcosa di davvero raro.
MA QUALI STRUMENTI USARE PER ESSERE IN REGOLA CON LA NORMA?
In tutte e due i progetti il defibrillatore che stato scelto dal Dicastero della Salute e da NTV-Italotreno è il “CR2 Stryker”, che ha una serie di prerogative ancora uniche nel panorama mondiale; parliamo della capacità del DAE di:
> geolocalizzazione,
> invio in autonomia dell’elettrocardiogramma direttamente al 118
> invio di e-mail ed SMS a tutte le persone responsabili della sicurezza della struttura in elenco nel momento in
cui il defibrillatore viene utilizzato
> accesso al “portale lifelink” (con programma gestione) con gestione integrata di tutti i Dae tramite un portale
dedicato dove sono monitorati in diretta, con scansione batterie, elettrodi e stato di funzionamento
Questo permette di azzerare i tempi di chiamata del 118, e dota di un ulteriore strumento avveniristico il progetto di “cardioprotezione complesso”, che ovviamente è rivolto alle grandi realtà – come queste sopracitate- che non possono permettersi alcun margine di errore.
LA SEGNALETICA
Un capitolo a parte è quello che riguarda ala segnaletica ed illuso posizionamento, he dovrebbe essere al pari degli estintori, ma evidentemente i DAE sono ancora troppo nascosti (e poco pubblicizzati) anche quando presenti. In questo articolo, scopri ora come riconoscere in Italia ed all’estero, un Dae nelle vicinanza: paese che vai…immagine che trovi.

SEGNALETICA DAE INTERNAZIONALE
CONCLUSIONI
Ancora oggi erroneamente ci sono persone che pensano che basta avere un solo defibrillatore anche in un palazzo di 8 piani, o metterne uno ogni 2 piani, (magari anche con una tecnologia non aggiornata) e questo purtroppo potrà solo portare a danni irreversibili; “la legge Mule” non consente più un intervento del team di soccorso in ritardo ben oltre i minuti che sono stati individuati come quelli che possono permettere di fronteggiare un arresto cardiaco senza danni, e soprattutto la tutela della vita sia essa di un bambino che di un adulto.
Questo è il motivo per cui quando ci approcciamo per stilare un progetto complesso di cardioprotezione si lavora in team con un medico anestesista, un cardiologo e un ingegnere Biomedico.
Per quanto riguarda i bambini diverse regioni si sono mosse per il posizionamento dei defibrillatori delle scuole dell’infanzia le scuole elementari ma questo sarà oggetto di un altro articolo
Per ricevere maggiori informazioni su come realizzare un progetto di cardioprotezione aziendale, per organizzare corsi per grandi aziende multisedi nazionali (anche con fondi interprofessionali a zerocosto per l’Azienda), come diventare Istruttore ed avviare un Centro di Formazione (accreditato al 118 regionale con American Heart Association) e sulla formazione del team di primo soccorso interno aziendale con rilascio di brevetti Internazionali, è possibile inviare una email o contattare:
Medico Coordinatore attività di formazione BLSD del Ministero della Salute
Scientific Coordinator Pediatric Basic Life Support at UENPS – Union of European Neonatal & Perinatal Societies
Docente di Primo Soccorso Aziendale – BLSD presso il Master settore Sanità Pharma Biomed “24ORE Business School”
Faculty Rianimazione Cardiopolmonare con abilitazione all’uso del defibrillatore BLSD – PBLSD at “American Heart Association”
Coordinatore Commissione Emergenza e Formazione BLSD at OMCEO Ordine Medici ed Odontoiatri di Roma e Provincia
Accreditato presso il SistemaSanitario Regionale ARES – 118
SEDE LEGALE:
Via Emilia, 47 – 00187 Roma
St: 06.420.16.852
Cell: 335.662.0.668
SEDE CORSI :
Hotel Savoy
Via Ludovisi,15 00187 Roma
email: info@squicciarinirescue.org
website: https://www.squicciarinirescue.org
PEC: info@pec.squicciarinirescue.org
Referenze Bibliografiche
Rudolph W. Koster: https://www.duke-nus.edu.sg/docs/default-source/default-document-library/speaker-bio-koster.pdf?sfvrsn=cd171d79_0
Out-of-hospital cardiac arrests in Amsterdam and its surrounding areas: results from the Amsterdam resuscitation study (ARREST) in ‘Utstein’ style. https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/9872637/