Riflessioni sul timing di intervento operativo del First Responder Team in caso di arresto cardiaco improvviso in Azienda”

“Riflessioni sul timing di intervento operativo del First Responder Team in caso di arresto cardiaco improvviso in Azienda”​

L’avvento di una nuova legge inerente l’uso dei defibrillatori e delle manovre salvavita ad esso collegate, approvata a settembre del 2021 e denominata “legge Mulè”, ha apportato una modifica sostanziale e rivoluzionaria nella sicurezza dei luoghi di lavoro; questo sia in quelli pubblici che privati anche se con tempistiche diverse.

Ancora non tutti i responsabili della sicurezza hanno approfondito lo studio di questa legge e la sua applicazione, che ha determinato e normato che le “manovre di rianimazione e l’uso del defibrillatore” devono essere attuate PRIMA dell’inizio dei danni irreversibili, che hanno inizio dal 4°/6° minuto se in caso di arresto cardiaco, se nessuno interviene prontamente.

“Riflessioni sul timing di intervento operativo del First Responder Team in caso di arresto cardiaco improvviso in Azienda”​

La scienza ha dimostrato che dopo 10 minuti di arresto cardiaco senza massaggio e uso del DAE, l’infortunato non ha alcuna possibilità di sopravvivenza: da qui l’importanza della misurazione del “timing di intervento” coordinato e verificabile.

IL MASSAGGIO OSSIGENA IL CERVELLO E…

Il massaggio cardiaco in caso di arresto riesce a ripristinare una ossigenazione parziale, ma utile a non far danneggiare il cervello, apportando ossigeno residuo legato al sangue e – dove possibile – tramite la ventilazione prodotta dai soccorritori che alterneranno 30 compressioni toraciche a 2 ventilazioni per soccorrere in modo appropriato l’infortunato, come indicato dalle Linee Guida Internazionale ILCOR.

Se poi viene prontamente utilizzato il defibrillatore automatico o semi-automatico, si potrà nell’80% dei casi ottenere un ritmo sinusale ovvero compatibile con la vita, proprio grazie all’unione del massaggio e dell’uso del DAE (defibrillatore).

Sembra impossibile ma come è stato provato da ricerche scientifiche durate anche 18 anni, l’ampliamento delle manovre autorizzate anche a personale non sanitario, ha prodotto una vera rivoluzione. In questo LINK l’articolo dedicato con bibliografia scientifica ( https://progetticardioprotezione.com/dae-e-progetti-di-cardioprotezione-complessi-applicazione-del-principio-di-equidistanza-dopo-la-pubblicazione-in-g-u-della-legge-mule ).

Questo studio si riferisce agli studi del Dott. Rudolph W. Koster, già direttore del progetto “Amsterdam Resuscitation Studies “(ARREST) del Dipartimento di Cardiologia, Università di Amsterdam.

Prof.Koster

Il Prof.Koster ha avviato la ricerca sulla rianimazione nel 1995, ed ha creato il per primo il registro degli arresti cardiaci extraospedalieri nei Paesi Bassi (ARREST, Amsterdam Resuscitation STudies) fino al 2005.

Incorporato in questo registro erano stati inseriti anche diversi studi clinici controllati randomizzati (randomized controlled trial, RCT); sono studi sperimentali che permettono di valutare l’efficacia di uno specifico trattamento in una determinata popolazione. Il fulcro del lavoro è incentrato sulla partecipazione dei soccorritori laici con abilitazione all’uso del DAE in casi di arresto cardiaco residenziale, e lo studio dell’ulteriore miglioramento dell’analisi del ritmo dopo l’intervento e del ROSC.

 Questi dati hanno permesso a livello europeo e mondiale non solo di mettere nero su bianco riferimenti scientifici credibili e verificati, e quindi di fare la differenza salvando di fatto, molte vite umane. Molte di più di quelle che si potevano salvare prima del 1977, periodo dove solo il medico poteva intervenire con manovre e farmaci specifici.( NB:Troverete riferimenti scientifici e bibliografia nei link dell’articolo)

MA COSA ACCADEVA PRIMA?

 Quindi fino a prima dell’approvazione e pubblicazione in G.U. ad agosto del 2021 della “Legge Mulè”( https://www.gazzettaufficiale.it/eli/id/2021/08/13/21G00126/sg ) bastava avere un DAE e formare “qualche” persona; da agosto – iniziando con l’obbligo per il pubblico – viene richiesto l’intervento nei tempi previsti dalla norma, per evitare i danni irreversibili, come già viene fatto in quasi tutti i paesi Europei.

 Questo vuol dire che i tempi di intervento del “first responder team” deve essere verificato/verificabile. e monitorato nei tempi di intervento, nella sua prontezza 365 giorni all’anno e 24 ore su 24.

Non sarà sfuggito il fatto che homeworking e smartworking hanno “deposizionato” molti addetti alla siciurezza e personale certificato BLSD, e quindi nonostante il numero ridotto di dipendenti, potrebbero non essere in numero sufficiente quel dato giorno, a quella data ora: un bel problema….

corsi blsd in Aziende ed Istituzioni

QUALE SOLUZIONE ALLORA?

 La soluzione in molte Aziende è stata trovata nella realizzazione di “progetti Welfare di nuova generazione”, dove la platea dei dipendenti abilitati all’uso del defibrillatore ed alle manovre salvavita viene aumentata in modo esponenziale: alcune aziende anche dell’80%.Ma come attuare un piano del genere?

E quali problemi si possono incontrare? E con quali fondi è possibile attuare tutto questo?

 

 

TRA OSTACOLI ED OPPORTUNITA’

Nella nostra esperienza ventennale vi sono alcuni esempi straordinari anche realizzati con fondi interprofessionali senza costi per l’Azienda; il processo però non è semplice e non può essere affidato a chi non ha già maturato esperienze in questo ambito.

LE REAZIONI IN AZIENDA a progetti welfare di elevata capacità di fare team building

LE REAZIONI IN AZIENDA

 Si passa dall’indifferenza (o addirittura dal rifiuto) di chi viene invitato a fare un corso BLSD (non essendo un addetto alla sicurezza) ed intervenire in azienda in caso di bisogno, fornendo risposte del tipo “non mi compete”, “non è il mio ruolo e non posso essere obbligato”, con spesso alzata di bandiera bianca da parte dell’Azienda che non vede alternative, ad una… totale ed appassionata adesione da parte di quasi tutta la popolazione aziendale, ma solo se presentata nel modo giusto e di pubblica utilità.

Abbiamo superato tutti questi problemi con progettualità che hanno richiesto anni di studio e verifiche; siamo partiti in modo semplice, creando dei corsi di “manovre disostruzione pediatriche” in azienda realizzati “ad hoc”.

 

CORSI OFFERTI DALL’AZIENDA

In questi corsi offerti dall’Azienda ai dipendenti si propone di seguire un corso dove si insegna a proteggere in modo semplice ma professionale, un bambino (il proprio figlio o nipote) in caso di soffocamento, fare prevenzione ed attuare semplici manovre salvavita alla portata di tutti.

Poichè a queste manovre sono collegate la RCP (Rianimazione cardiopolmonare) da attuare in caso di insuccesso della manovre di Heimlich (manovre che servono a rimuovere in sicurezza un corpo estraneo che occlude le vie aeree impedendo il passaggio dell’ossigeno), l’adesione a questi corsi è incredibilmente enorme per alcuni motivi semplici (che esponiamo a seguire), ed a patto che sia condotta e realizzata in modo professionale e da medici pediatri ed istruttori 118.

Se quindi sei genitore, nonno, zia, baby sitter… imparare salvare un bambino raccoglie un interesse per quasi tutti, anche a seguito di numerosi casi di cronaca che hanno scosso tutti e che hanno fatto comprendere che con un semplice corso, è possibile imparare a fare la cosa giusta.

SEGNALETICA DAE INTERNAZIONALE

4 COSE IMPORTANTI CHE PORTANO AL DESIDERIO DI PARTECIPARE AL CORSO BLSD

Al termine di questi corsi si scoprono 4 cose importanti ed utili per le future azioni:

  1. le manovre salvavita sono davvero semplici e per tutti
  2. ci sentiamo più sicuririspetto a prima di aver fatto il corso
  3. le manovre sul bambino sono molto simili a quelle dell’adolescente/adultoed oltre a proteggere i nostri cari ci potrebbero anche permettere di intervenire con un nostro collega in caso di bisogno (è successo varie volte…)
  4. si prende coscienza del…non sapere e si decide di approfondire

LA CONSAPEVOLEZZA DI VOLER ESSERE PREPARATO

A questo punto ci si rende conto di “voler continuare”, attraverso un approfondimento e circa il 50% dei partecipanti  – se l’azienda propone un corso offerto al dipendente – la coglie come una opportunità personale, familiare e sociale. Infatti sono tantissime le famiglie che cercano – anche a pagamento – un corso per imparare a proteggere il proprio bambino, e se proposta dall’Azienda tramite intranet o survey, le adesioni sono sempre elevatissime facendo anche percepire l’attenzione verso il dipendente e progetti Welfare di elevato impatto.

Corsi BLSD di elevata qualità aiutano a migliorare gli interventi

SMUOVERE LE COSCIENZE

Queste attività progettuali di Welfare innovativo “smuovono” le coscienze e avvicinano sempre più la popolazione aziendale verso il Primo Soccorso che non sarà più solo risevato agli RSPP o agli addetti, ma si diffonde come cultura di base tra i dipendenti che ne percepiscono la valenza personale, professionale e sociale.

Questo – in molte Aziende dove abbiamo portato avanti questo progetto – ha addirittura permesso di certificare al BLSD il 75% dei dipendenti, rendendo – in caso di evento avvero o arresto cardiaco in azienda – certa la presenza di numerose persone ogni giorno presenti in grado di usare il DAE e intervenire con manovre salvavita.

Esperienza come queste sono state portate dal nostro tema a termine con Istituzioni come ART- Autorità di Regolazione dei Trasporti, Ministero della Salute o con Aziende come  Angelini Industries, Wind3, Telecom, Enel, Oracle etc etc etc….

CONLUSIONI

E’ possibile allargare il numero di persone abilitate alle manovre salvavita BLSD con un “percorso programmato” e dopo survey dedicate, al fine di rendere più sicura l’Azienda, la Società e le Famiglie, anche con utilizzo etico di Fondi di accantonamento, fondi interprofessionali e simili. In alcuni casi è stato anche utilizzato il modulo OT23 con recupero fino a 25.000 euro per l’Azienda.

 Nella nostra esperienza abbiamo due casi che potremmo definire “master”: quello attuato presso il Ministero della Salute con la formazione di oltre 200 dipendenti (video illustrativo), e quello senza precedenti realizzato per Nuovo Trasporto Viaggiatori – ITALOTRENO che ha permesso la formazione/certificazione di tutto il personale dipendente sia di bordo che amministrativo, con un impatto sociale senza precedenti in Europa.

 

 

 

Questo rappresenta il vero cambiamento ed un esempio di attività etica ad elevato impatto in linea con l’AGENDA 2030 e con i contenuti che ci si aspetta da una azienda sensibile alle tematiche di salute di tutti.

 

 

Per ricevere maggiori informazioni su come realizzare un progetto di cardioprotezione aziendale, per organizzare corsi per grandi aziende multisedi nazionali (anche con fondi interprofessionali a zerocosto per l’Azienda), come diventare Istruttore ed avviare un Centro di Formazione (accreditato al 118 regionale con American Heart Association) e sulla formazione del team di primo soccorso interno aziendale con rilascio di brevetti Internazionali, è possibile inviare una email o contattare:

Dott. Marco SQUICCIARINI

Medico Coordinatore attività di formazione BLSD del Ministero della Salute

Scientific Coordinator Pediatric Basic Life Support at UENPS – Union of European Neonatal & Perinatal Societies

Docente di Primo Soccorso Aziendale – BLSD presso il Master settore Sanità Pharma Biomed “24ORE Business School

Faculty Rianimazione Cardiopolmonare con abilitazione all’uso del defibrillatore BLSD – PBLSD at “American Heart Association”

Coordinatore Commissione Emergenza e Formazione BLSD at OMCEO Ordine Medici ed Odontoiatri di Roma e Provincia

Accreditato presso il SistemaSanitario Regionale ARES – 118

  SEDE LEGALE:

Via Emilia, 47 – 00187 Roma

St: 06.420.16.852

Cell: 335.662.0.668

 SEDE CORSI :

Hotel Savoy

Via Ludovisi,15 00187 Roma

email: info@squicciarinirescue.org

website: https://www.squicciarinirescue.org

PEC: info@pec.squicciarinirescue.org

LINKEDIN https://www.linkedin.com/in/marcosquicciarini