Scopri ora quali sono le 4 cose che vorresti sempre avere in caso di un arresto cardiaco nella tua azienda.

Luogo di lavoro
PRODROMO
Lavori in una nuova Azienda da ormai 5 anni e ti occupi di sicurezza, e come responsabile hai pianificato la verifica ed il controllo del “piano di primo soccorso e di sicurezza”, hai comunicato al 118 la presenza dei defibrillatori e del personale formato, hai creato il registro degli eventi con un addetto che li verifica ogni 5 giorni dedicato ai DAE non teleconnessi. Oltre a questo hai anche comunicato a tutti come effettuare la chiamata di soccorso aziendale interna, spiegando bene di evitare di chiamare direttamente il 118-112 , ma attivare la chiamata dalla portineria, visto che la tua azienda ha diversi piani con ascensori, e bisogna evitare che qualcuno al 5° piano chiami direttamente il 112/118, e – se non è stata allertata la sicurezza – nessuno dei soccorsi saprà dove andare perchè nessuno ha avvisato la portineria.
Detto questo hai poi posizionato “alcuni defibrillatori” (forse non troppi per contenere i costi) sparsi nell’azienda (a piani alterni?) e fatto formare “X” persone abilitate al BLSD (non troppe perchè tanto non è mai accaduto, e non succede mai nulla).
Possiamo definirlo un “piano di primo soccorso aziendale di tutto rispetto”, ma….cosa accade quando ci si trova davanti ad un reale arresto cardiaco di un collega di ufficio in un normale giorno di lavoro?
Ti elenco le 4 cose che a cui tutti pensano e vorrebbero aver fatto e pianificato per tempo, nella malaugurata ipotesi che un collega abbia avuto un arresto cardiaco nella stanza accanto e nel tuo piano.
Sono 4, semplici e ridondanti. Vediamo quali:
NUMERO 1
La prima prima cosa a cui pensi è: ” quante persone oggi saranno presenti in Azienda con il vertificato BLSD 118 in corso di validità, ed in grado di potermi dare una mano?”.

Riflessioni sulla Sicurezza
Se nella pianificazione della formazione qualcuno a suo tempo ha ridotto il numero di certificati e formazione, tra “home working” e deposizionamento potresti essere solo ad affrontare una situazione del genere, con tutti i limiti del caso.
Ma poi, con un rapido pensiero tornerai indietro nel tempo di 4 anni, e con la mente scoprirai che se sei stato lungimirante: hai formato (impuntandoti con chi non voleva darti retta) un numero importante di persone al BLSD-118, peraltro utilizzando i fondi di accantonamento (lo 0,30% che si accantona nella busta paga e che può essere recuperato a zero costo per l’azienda), e….ringrazierai il giorno in cui hai attivato tale percorso etico e di elevata sicurezza.
NUMERO 2
La seconda cosa a cui penserai (credimi) mentre farai il massaggio cardiaco al malcapitato, sarà se il defibrillatore che ti stanno per portare, sarà di nuova generazione (ne avevi cambiati solo 6 mantenendo 10 di quelli vecchi, perchè…. in fondo andavano bene), ti chiederai se il modello che ti porteranno abbia la capacità di erogare la scarica giusta nei tempi giusti, e spererai che la batteria (a cui mancano 6 mesi alla data di scadenza) mentre usi il DAE, non inizi a dire: ” batteria scarica – prego sostituire” perchè non è stato programmato per tempo il cambio attendendo la fine della sua vita naturale.

Diversi modelli DAE: quale scegliere per stare tranquillo?
NUMERO 3
La terza cosa a cui penserai sarà la benedizione che manderai al tuo collega che ti ha fatto fare un corso BLSD con i defibrillatori trainer identici a quelli in dotazione, e non con DAE finti o inesistenti come spesso accade nei corsi a basso costo, perchè questa differenza nelle operazioni di utilizzo in momento critico, si rivelerà molto importante per la rapidità di uso. Di questo te ne stai accorgendo ora mentre utilizzi il defibrillatore reale, identico a quello con cui per 5 ore hai fatto pratica pochi mesi fa.
Avere confidenza con il defibrillatore, significa ridurre gli errori e procedere speditamente, visto che poi il DAE registra ogni azione e spesso le voci dei soccorritori, oltre che l’ecg.

indicatori-DAE-AED
NUMERO 4
La quarta cosa a cui penserai quando ti porteranno uno dei nuovi DAE, è che averli sostituiti con quelli di nuova generazione ti sta aiutando: infatti le piastre pre-collegate e monitorate dal DAE ogni settimana collegato al WI-FI, non solo sono in perfette condizioni, ma l’algoritmo interno in grado di riconoscere l’artefatto del massaggio dalla FV e la TV (ritmi maligni), ti consente di attaccare le piastre in sicurezza senza che il DAE confonda l’analisi del ritmo del paziente, con quello del soccorritore che si attarda ad attaccare le piastre.
Oltre a questo ti ricordi con piacere che questo nuovo modello che stai usando, nel frattempo ha attivato anche la chiamata di soccorso al 118-112 ed inviato email e sms a tutti gli RSPP e responsabili in tempo reale, avvisandoli di quello che sta accadendo e dove.
Questo ovviamente oltre alla richiesta di soccorso che hai attivato tramite la catena del soccorso interna, ma….sapere che il 118-112 è stato allertato con la certezza, e che l’ECG inviato dal tuo dae telecollegato stia facendo arrivare una automedica con sanitari a bordo…rassicura.
LA RIFLESSIONE
Il malcapitato se viene soccorso nei primi 4 minuti (esempio massaggio nel 2° minuto e piastre attaccate nel 3° minuto) potrebbe avere anche l’85% di possibilità di salvarsi, e spesso è così. Peraltro la nuova Legge 116/2021 lo prevede ed il Decreto attuativo lo ribadisce: intervenire entro il 4° minuto, ovvero prima dell’inizio dei danni irreversibili a livello cerebrale che coinvolgono la vittima di arresto cardiaco se nessuno inizia il massaggio e non attacca un DAE prontamente.

Il 4 Minuto diventa fondamentale…
La riflessione che farai a un certo punto, ripescando un ricordo di qualche tempo prima, sarà su quella conferenza dove avevi sentito una frase a cui avevi dato no molta importanza, ma che oggi assume un significato straordinario alla luce di quello che hai vissuto:
“le emozioni corrompono il pensiero” , e che chi non possiede uno schema preciso di comportamento, può essere rallentato – se non bloccato – dalla drammaticità degli eventi.
Questo è il motivo per cui quando partiamo per una crociera, la prima cosa che viene fatta fare a tutte le persone imbarcate, è mettere un salvagente e recarsi nel punto di ritrovo per simulare una emergenza; questo perchè in questo modo tutti acquisiscono lo schema di comportamento ed in caso di naufragio, sapranno dove indirizzarsi senza farsi prendere dal panico… più di tanto.
Stessa cosa vale per i corsi certificativo BLSD accreditati al 118, e per i Corsi di Primo Soccorso Aziendale realizzati con qualità ed attenzione, per mettere tutti nelle condizioni di “muoversi con uno schema preciso” che si metterà in atto durante un evento critico, per non perdersi.
OBIETTIVO REALE: contrastare la crisi del sistema di risposta dell’emergenza Aziendale
Ricordiamo sempre a tutti nei nostri corsi BLSD internazionali che l’arresto cardiaco è un evento avverso che può mettere in crisi il sistema di risposta dell’emergenza Aziendale, se ogni azione non è pianificata nei minimi particolari con “hard skill”, elevate competenze tecniche, un monitoraggio tecnologico dei “device”.

La formazione di qualità farà la differenza
Infatti esiste un possibile divario tra la preparazione del “First Responder Team“, ed un arresto cardiaco reale di un collega di ufficio.
L’obiettivo è quindi abbattere il divario con competenza ed efficienza.
CONCLUSIONI
Sono oltre 20 anni che ci occupiamo di “Progetti di Cardioprotezione” e quanto è stato scritto non nasce da pensieri personali o immaginazione, ma è il frutto di colloqui avuti nel tempo con persone che si sono trovate esattamente nella situazione descritta, e di dover gestire una emergenza, quando meno se lo aspettavano.
Quello che maggiormente colpisce è che la lucidità di mente unita alla lungimiranza di chi decide di dedicare tempo e risorse ad un progetto di cardioprotezione, in momenti di pianificazione lontani da eventi drammatici, sarà apprezzata nel caso in cui la simulazione che abbiamo immaginato…diventi realtà.

Manichini di nuova generazione per migliore performance
A questo punto anche il video dello schema di comportamento che avrete fatto girare ed inviato a tutti i dipendenti (anche quelli che non hanno acquisito il certificato BLSD, ma sapranno cosa si deve far per supportare un evento come questo), i defibrillatori di nuova generazione, la formazione di elevata qualità allargata anche ai dipendenti interessati ad acquisire competenze in seno all’azienda (spesso il Safe& Security incontra il Welfare e Sostenibility in questa area), potrà diventare un valore assoluto che segna il confine tra un incidente grave – ma risolto positivamente – ed un arresto cardiaco gestito male per negligenza.

Scopri ora quali sono le 4 cose che vorresti avere in caso di un arresto cardiaco nella tua azienda.
“La vita è il dono più grande e prezioso che l’uomo abbia potuto ricevere, è il valore assoluto. La viviamo ogni giorno dato che fa parte di ognuno di noi”.
Per ricevere maggiori informazioni su come realizzare un progetto di cardioprotezione aziendale, per organizzare corsi per grandi aziende multisedi nazionali (anche con fondi interprofessionali a zerocosto per l’Azienda), come diventare Istruttore ed avviare un Centro di Formazione (accreditato al 118 regionale con American Heart Association) e sulla formazione del team di primo soccorso interno aziendale con rilascio di brevetti Internazionali, è possibile inviare una email o contattare:
Medico Coordinatore attività di formazione BLSD del Ministero della Salute
Scientific Coordinator Pediatric Basic Life Support at UENPS – Union of European Neonatal & Perinatal Societies
Docente di Primo Soccorso Aziendale – BLSD presso il Master settore Sanità Pharma Biomed “24ORE Business School”
Faculty Rianimazione Cardiopolmonare con abilitazione all’uso del defibrillatore BLSD – PBLSD at “American Heart Association”
Coordinatore Commissione Emergenza e Formazione BLSD at OMCEO Ordine Medici ed Odontoiatri di Roma e Provincia
Accreditato presso il SistemaSanitario Regionale ARES – 118
SEDE LEGALE:
Via Emilia, 47 – 00187 Roma
St: 06.420.16.852
Cell: 335.662.0.668
SEDE CORSI :
Hotel Savoy
Via Ludovisi,15 00187 Roma
email: info@squicciarinirescue.org
website: https://www.squicciarinirescue.org
PEC: info@pec.squicciarinirescue.org
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